Lancia Delta S4, questo il nome completo di una delle vetture della casa piemontese più famose e leggendarie di sempre.
Ne hanno prodotte 200, il numero minimo necessario per ottenere l’omologazione nel “GRUPPO B” la più famigerata e pericolosa divisione che sia mai entrata a far parte del mondo dei rally. Vetture che pesavano 900 kg e con circa 600 CV di potenza, siamo negli anni 80.
Tradotto, o sapevi guidarle o ci avrebbero pensato loro a spiegarti che non erano auto per tutti.
Serviva grandissima tecnica e altrettanto coraggio.
Sarà proprio a causa dell’ennesimo incidente in cui persero la vita entrambi gli occupanti, pilota e navigatore, rispettivamente Toivonen e Cresto che si decise di porre fine alla categoria.
Questi ultimi erano a bordo della loro S4 quando persero la vita in una prova speciale del Tour de Corse il 02 Maggio 1986. Per poter però accedere al gruppo B bisognava aver prodotto almeno 200 esemplari stradali della vettura che si intendeva iscrivere. Ed ecco qui il motivo della nascita della S4 stradale. Non sono un amante delle vetture da rally, però mi rendo conto che alcune auto hanno avuto una tale importanza storica sia per la casa che le ha costruite che per il mondo delle quattro ruote da renderle dei veri e propri pezzi di storia, tali da meritare rispetto e ammirazione.
L’S4 è una leggenda, una sorta di Myke Tyson del mondo dell’auto. Rarissima e con quotazione da capogiro, anche se prima o poi una, ( scala 1:18 ) la metterò in garage.
1985 e 1986 gli anni di produzione, un periodo brevissimo, grazie alla collaborazione dello stabilimento Lancia di Borgo San Paolo e le officine Abarth di Torino. Quando questi due nomi si incontrano, una leggenda sta per nascere, questo è certo. Analizziamo il nome S4, dove la lettera indica il fatto che è una vettura sovralimentata e il numero ricorda che è a trazione integrale, dotata di ben tre differenziali. Fu la prima e unica auto al mondo dotata di due turbocompressori differenti montati sullo stesso motore, uno Volumex e un’altra turbina KKK.
Due turbo, il Volumex spingeva ai bassi e poi al momento in cui entrava in azione la KKK il primo veniva escluso, così da avere meno turbo lag e maggiore fluidità nell’erogazione della potenza.
Il motore era un quattro in linea montato in posizione centrale ed opportunamente modificato dalle officine Abarth.
Basamento in magnesio e testata in alluminio, le valvole erano in nimonic un materiale apposito che consentiva di sopportare un uso ad altissime temperature e per lunghi periodi. Potenza della versione stradale, 250 cv, pesando poco meno di 12 quintali era davvero una ottima cavalleria. Telaio tubolare e cambio manuale a cinque rapporti.
Cofano anteriore e portellone posteriore possono essere facilmente rimossi lasciando a vista la meccanica, inutile dire che vedendola così anche un millenials si fermerebbe a guardarla.
Gli interni sono un vero e proprio capolavoro di classe e sportività mixati alla perfezione.
Alcantara e plastiche nere, la rendono una delle vetture estreme con gli interni più eleganti che abbia mai visto. Nonostante in questo caso Lancia avrebbe potuto esentarsi da mettere la sua consueta eleganza, non ha dimenticato le sue origini e ha plasmato il perfetto mix tra corse e classe.
Come già scritto, gli anni 80 sono stati uno degli ultimi periodi in cui auto come la S4 potevano essere sviluppate e nascere, ad oggi credo che sarà sempre più difficile. Nel Febbraio di quell’anno iniziò il maxi processo alla mafia nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Un avvenimento epocale, entrato nella storia del nostro paese.
Sul finire di quel mese un imprenditore allora cinquantenne, Silvio Berlusconi compra il Milan, aprendo una delle pagine calcistiche più dense di trofei in un lasso di tempo così corto.
Il 30 Aprile dello stesso anno l’Italia si connette per la prima volta ad internet, a circa quarant’anni di distanza, siamo ormai seppelliti dalla rete che nel corso degli anni si è avvicinata alle nostre vite sempre di più. Su una scrivania, poi in tasca, al polso, spero solo non ci finisca prima o poi sottopelle. Il web ad oggi ha invaso anche gli abitacoli delle auto. Le vetture di ultima generazione, anche utilitarie sono piene di schermi a cui connettere i nostri smartphone per essere sempre raggiungibili, tracciabili, visibili.
Se volete una S4 servono circa 700000 euro, per portarsi a casa un pezzo di storia del mondo dell’auto, non si può connetterci lo smartphone ma vi garantisco che saprà darvi emozioni che non dimenticherete mai.
Antonio Gelmini
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Meccanica Gelmini Italia