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CRISI DI GOVERNO?

Crisi di governo? Parlamentari imbellettati se ne stanno, seduti sulle poltroncine rosse intenti a ridefinire un ‘Italia dalle fondamenta profondamente scosse. Diritti delle famiglie messi a repentaglio, accartocciate le conquiste ottenute col sangue da chi, in nome della Patria e della dignità ha combattuto a denti stretti.
Ghiotto il voglioso arrancare dei nostri politici; asseriscono, si fanno uno poi nessuno ed ancora assembramento, amore per il popolo presto tradito dal quotidiano evolversi di gesti ed eventi. Da ogni dove piovono bonus, spuntano come funghi, alcuni di essi non hanno ragione d’essere, destinati a fette marginali di popolazione.
Pura parvenza. Apparenza. Caos e confusione regnano ovunque.
Piccoli artigiani messi alle strette da ingenti tasse; grossi industriali supportati sino allo spasmo, detentori di un potere sempre maggiore.
La classe operaia serrata entro righi stretti, leggi, dilemmi, dettati che hanno sapore di aspro, di marcio.
Il caro vita incalza, sempre maggiore, di giorno in giorno; incertezza di un domani approssimativo mette l’economia in uno stallo gravoso.
Che sarà di questo nostro tempo?
Dei nostri figli? Quale triste destino ci spetta?

Sanità ridotta all’osso costringe chi nel bisogno a rivolgesi al privato; scuole private dei fondi necessari arrancano costrette a far fronte ai mille bisogni. Sempre più ricchi i ricchi; sempre più poveri i poveri.
Disoccupazione alta non per mancanza di lavoro bensì per colpa di coloro che preferiscono “accontentarsi” del reddito di cittadinanza, annaspare qualcosa in nero piuttosto che muovere i fondelli ed impegnarsi oltremodo per un posto di lavoro. Omertà quella dell’italiano incapace di alzare il grido, di urlare a squarciagola contro il sistema. Silenzio che consuma, porta al limitare, alle disintegrazione collettiva.

Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

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