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Credere nella qualità

In un’epoca in cui la comunicazione viaggia veloce e la trasmissione dell’immagine di sé pare essere diventata d’immediata superficialità, risulta di particolare interesse riflettere sull’ambivalente potere della rivoluzione mediatica e dei social media: “La moda, come tutto il resto,” ha spiegato John Galliano, per anni direttore creativo del mondo Dior e oggi estro creativo della prestigiosa Maison Margiela, “sta reagendo alla rivoluzione con un abbassamento della qualità e una rinuncia all’autorevolezza. La tentazione è adeguarsi alla superficialità, al populismo.
Questa scommessa sull’autorevolezza, a mio parere, premierà sul lungo termine tutti, non solo la moda. Oggi sembra rischioso investire sulla profondità perché tutto procede nella direzione opposta. Il mio consiglio, però, è di crederci fino in fondo, senza se e senza ma».
Proprio da questa ferma voglia di crederci, dunque, parte la ricerca di capi dai tessuti raffinati e dal design di personalità uniche e multiple allo stesso tempo: un concreto aiuto al nobile scopo di ritrovare in noi stessi quella profondità d’animo che, trasmessa anche attraverso ciò che si indossa, possa arrivare a chi ci circonda in una moderna comunità mediatica e reale.
Giorgio Moranda

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