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COMUNICARE, QUALCOSA DI NATURALE E SPONTANEO, MA È DAVVERO COSÌ?

Comunicare dovrebbe essere qualcosa di naturale e di spontaneo per ogni essere umano. Del resto anche appena nati, quando mettiamo piede per la prima volta in questo mondo, nelle braccia di nostra madre, possiamo farlo. E lo stesso quando siamo nella sua pancia. Il problema è che fin troppo spesso si fa il clamoroso errore di pensare che per farlo serva necessariamente la parola. In realtà essa è di certo una delle forme più potenti, ma non la sola. Difatti possiamo comunicare con un gesto o semplicemente con uno sguardo.

Tutto ciò fa parte della cosiddetta comunicazione non verbale che talvolta tradisce e dice esattamente tutt’altro rispetto a quella classica. Oggi, rispetto a un tempo, abbiamo a disposizione tantissimi mezzi e modi per comunicare. Oltre a quello verbale a vis a vis, sebbene molti giovani e tanti giovanissimi tendano a evitarlo perlopiù per una grande insicurezza di base, si utilizza moltissimo quella scritta inviando email e messaggi in chat. Gli sms sono ormai stati soppiantati per l’appunto dalle tante App di Messaggistica Istantanea che pullulano come funghi su un prato dopo un’intensa giornata di pioggia.

Le classiche telefonate poi sono state dimenticate, metaforicamente parlando, in un angolo polveroso, in nome delle note vocali. Inoltre alle riunioni di persona, pure in ambito lavorativo, si prediligono quelle virtuali.

Certo il Web, la Tecnologia e i Social hanno cambiato il nostro modo non solo di comunicare, ma per certi versi di vivere e di amare o comunque per intrecciare conoscenze e relazioni.

Oggi molti amori, alcuni dei quali si rivelano falsi e mere chimere, nascono proprio su tante piattaforme, la cui iscrizione è free. La nostra esistenza è messa costantemente in vetrina e quando facciamo una foto o realizziamo un veloce video col nostro telefonino, la prima cosa che facciamo è condividerli con i nostri amici virtuali o followers. Certo Internet e la Tecnologia sono anche molto comodi per mantenersi in contatto, anche se si abita molto distanti e/o per motivi lavorativi, ma non devono mai e poi mai soppiantare la comunicazione verbale, guardandoci ancora negli occhi.

Condividere un’emozione, un ricordo e tanto altro, deve tornare ad essere qualcosa di fisico e di tangibile, non meramente digitale. Eppure oggi non solo i giovani, ma anche gli adulti e gli anziani, tendono a non capire ciò e ad adeguarsi ai tempi, anche quando si parla di sentimenti, di conoscenze e di relazioni.
Laura Gorini

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