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COME TOCCARE IL FONDO E RISALIRE

Premetto che a me piace molto nuotare e spesso quando mi tuffo in piscina, a meno di non voler vedere quanto sia la mia resistenza in apnea, mi do una bella spinta per tornare in superficie quasi subito. Sarebbe bello se questo stesso principio potesse essere valido anche nella vita, ma non sempre è così.
Perché assai sovente capita, immagino che sia successo a tutti quanti, di non voler (poter) reagire a una determinata situazione e perciò di restare a rimuginare “davanti” al problema.
Non si ha la forza di darsi quel colpo di reni per risalire e si resta, quindi, fermi immobili.
Attenzione però che come direbbe una signora anziana (anzi la signorina di cui ogni tanto vi parlo) che conosco “al peggio non c’è mai fine” perciò se non si prende il coraggio “in mano” e subito, poi sarà sempre più difficile ripartire.
Perché poi, spesso, quando non si ha la voglia, o la forza di reagire, si inizia a passare le proprie giornate davanti alla televisione a ristupidirsi di talk show o telenovele oppure si sta sui social network da mattina a sera o in internet tutto il giorno a fare degli acquisti di cose che per lo più nemmeno servono.
Al giorno d’oggi, davvero, non c’è che l’imbarazzo della scelta di “soluzioni” (che in realtà non lo sono) per non riuscire a superare i propri guai ma anestetizzandosi di niente.
Cosa fare allora? Se si ha un problema per prima cosa non cerchiamo di nasconderlo o fare finta che non ci sia! Siamo onesti soprattutto con noi stessi. Il guaio c’è, però bisogna mettersi in azione per cercare di superarlo.
E come fare? Sicuramente io la soluzione magica per ogni avversità non ce l’ho e quello che posso fare sono solo proporre delle idee di massima che poi ognuno adatterà, ovviamente, alla propria realtà! Un pianto può fare stare meglio? Allora facciamolo perché quando un’emozione è talmente forte, l’unica cosa da fare è farla uscire così in modo che non ci divori poi però una volta fatto questo pianto liberatorio, con buona probabilità potremo recuperare la giusta lucidità per andare avanti e ripartire nel migliore dei modi possibili.
Se la causa degli errori siamo noi stessi… ammettiamolo senza tanti inutili giri di parole perché sbagliare è umano però non lo è perseverare. E spesso, poi, dai propri sbagli si può imparare perché un obiettivo mancato potrebbe essere un’ottima base per un futuro trionfo.

Successivamente bisogna provare a cambiare le proprie abitudini perché, forse, se qualcosa non va è proprio colpa di quel modo di fare che ci ostiniamo ad avere perciò proviamo a modificare le nostre scelte e alla peggio potremo sempre tornare sui nostri passi però, almeno, potremo dire di averci provato.
Anche perché mai come al giorno d’oggi la parola vincente è “adattabilità”.
Le nostre vite cambiano di continuo a una velocità impressionante e siamo messi ogni momento di fronte a nuove sfide che dobbiamo essere in grado di affrontare.
Dovremo imparare, e non è sicuramente facile (questo lo so bene per esperienza personale), a prendere ogni cambiamento come un qualcosa che ci permette di migliorarci e quindi affrontarlo con il sorriso sulle labbra o come una nuova sfida da provare a superare.
Cerchiamo sempre di vedere “il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto”.
All’inizio cambiare la nostra prospettiva non sarà facile, poi però potremo riuscirci e se non sempre almeno in qualche occasione sicuramente.
L’importante, almeno penso che lo sia, quando affrontiamo una nuova situazione è l’avere disciplina ed entusiasmo nella giusta misura.
Ma chi è la persona disciplinata? È qualcuno che ha un obiettivo da conquistare e quindi ha messo a punto un piano d’azione per poterlo raggiungere con costanza e determinazione.
Ognuno ha il suo metodo perché di soluzioni magiche o adatte a tutti, come già detto, non ne esistono e questo è poco ma è sicuro.
In ogni modo insieme alla disciplina (che ha origine dal latino “discere”, vale a dire imparare) serve anche dell’entusiasmo per non perdere la voglia di fare, subito al primo intoppo.
Concludo affermando che se è un bene essere autocritici però non dobbiamo mai esagerare perché dobbiamo essere noi stessi i primi a credere in noi stessi (mi scuso per il gioco di parole) perché solo in questo modo avremo davvero la possibilità per cambiare rotta ed avere la chiave per vivere se non felici quanto meno un po’ sereni.

Monica Palazzi

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