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“Come salici piangenti”

Notte d’infinita sinfonia
dov’è tremula la luce d’una stella
Danza anche la luna
se di melodia n’è colma l’aria
e mentre i grilli parlottano chiassosi tra di loro
rare lucciole s’accampano
tra l’erba a festeggiare
Notte solitaria e strana
ch’emani profumi d’una estate avara d’emozioni
t’affacci a noi come salici piangenti
ricurvi sopra un fosso
e or che l’acqua come sempre scorre al basso
così lo scivolar del tempo par rappreso
tra le crepe d’un muro posto a sud
Ed è l’immergersi nelle acque cristalline
dopo il destarsi da un sonno affannato
che rigenera lo spirito e accentua i colori
rendendo vivida anche la dolcezza degli sguardi
Nell’immobile luce del mattino
docile l’alba s’alza
vestendo la terra d’un colore nuovo
e a labbra dischiuse saluta la notte
sfiorando sommessa ogni raggio di sole
che affiora dietro la collina
Rosa Leone

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