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CLOSE

INTRO
« Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo…
Ho pena delle stelle 1.»

 

Scheda film

√ Nazione: Belgio
√ Anno Produzione 2022
√ Genere: Drammatico
√ Durata 104’ min
√ Regia : Luc Dhont
√ Interpreti principali
o Eden Dambrine
o Gustav De Waele

Plot
Léo (Eden Dambrine) e Rémy (Gustav de Waele) , 13 anni, sono sempre stati amici, fino a quando un evento impensabile li separa.

Awards

Premio Oscar 2023
Candidatura al miglior film
internazionale

Golden Globe – 2023
Candidatura al miglior
film straniero

Festival di Cannes, 2022
Grand Prix Speciale
della Giuria

Trivia

Prima di intitolare il film “Close”, il regista e scrittore Lukas Dhont ha utilizzato il titolo provvisorio “We Two Boys Together Clinging”, tratto da un dipinto del 1961 di David Hockney che lo ha ispirato. Il titolo deriva originariamente da un verso di Walt Whitman tratto da ‘Leaves of Grass’ (1891-1892).

Eden è più alto e qualche anno più giovane di Gustav nella vita reale, Gustav indossava scarpe rialzate di circa 4 pollici per apparire più alto di Eden mentre Eden indossava scarpe più basse per sembrare più piccolo. Eden aveva 13 anni e Gustav 17.

Il regista Lukas Dhont ha incontrato il suo attore protagonista Eden Dambrine durante un viaggio in treno. Il ragazzo era seduto di fronte a lui e parlava con gli amici, ma Dhont non riusciva a sentire quello che diceva, perché lui stesso stava ascoltando musica. Solo osservando le sue espressioni facciali, ha trovato Eden perfetto per il personaggio, e si è avvicinato a lui chiedendogli se voleva prendere parte ad un casting e alla fine gli è stato offerto il ruolo di Leo.

REVIEW
L’autore della poesia, Fernando Pessoa, si chiede se le stelle che brillano in eterno accusino mai la stanchezza che noi sentiamo tanto pressante; Una poesia che racconta il male di vivere con la quale introduciamo il film Close di Luc Dhont.

Due ragazzi corrono spensierati in aperta campagna, estate, tra campi colorati di fiori, pedalando a perdifiato sulle loro biciclette. L’età dell’innocenza si trova in quel passaggio obbligato che li destina a una prima apertura sul mondo, i primi sguardi, ai primi pregiudizi: nasce un trauma tra i ragazzi, scoprono le zone d’ombra dell’anima umana, che “per delicatezza 2” porterà a scelte drastiche e il mal di vivere3, il “desassosego” di Fernando Pessoa.

Come i ragazzi di Close, Pessoa sapeva amare con delicatezza e sensibilità. Nel suo “Libro dell’inquietudine”4 parla di noi, delle nostre paure e delle nostre angoscie, della realtà che non vogliamo vedere. Realtà che egli vede da una finestra, non è partecipe, la sente e la definisce come tormentosa e dalla quale vuole scappare accecando gli occhi del corpo e aprendo quelli dell’anima, sognando. In questo universo desolante e nello stesso tempo sensibile, non può non attecchire quel senso di noia, di nausea5, di stanchezza interiore che accompagna l’inquietudine e la frammentazione dell’io.

“Quello che c’è in me è soprattutto stanchezza, non di questo o di quello e neppure di tutto o di niente: stanchezza semplicemente, in sé, stanchezza. La sottigliezza delle sensazioni inutili, le violente passioni per nulla, gli amori intensi per ciò che si suppone in qualcuno, tutte queste cose – queste e cio’ che manca in esse eternamente – tutto ciò produce stanchezza, questa stanchezza, stanchezza. C’è senza dubbio chi ama l’infinito, c’è senza dubbio chi desidera l’impossibile, c’è senza dubbio chi non vuole niente – tre tipi di idealisti, e io nessuno di questi: perchè io amo infinitamente il finito, perchè io desidero impossibilmente il possibile, perchè voglio tutto, o ancora di più, se può essere, o anche se non può essere… E il risultato? Per loro la vita vissuta o sognata, per loro il sogno sognato o vissuto, per loro la media fra tutto e niente, cioè la vita… Per me solo una grande, una profonda, e, ah, con quale felicità, infeconda stanchezza, una supremissima stanchezza, issima, issima, issima, stanchezza…”6

Ma ci sarà uno sprazzo di luce in fondo al tunnel? Forse sì. E’ nella stessa poetica della spersonalizzazione, come transfert di un dolore che attanaglia la mente e il cuore; è in quello scrivere “ciò che sento, perché in tal modo diminuisco la febbre di sentire”; è nel riconoscere che “tutto è imperfetto, non c’è tramonto così bello da non poterlo essere di più”; Alla stanchezza provocata dal vivere, Pessoa oppone il suo “sguardo nitido come un girasole”, che sa “avere lo stupore essenziale che avrebbe un bambino se, nel nascere, si accorgesse che è nato davvero …”, perché “amare è l’eterna innocenza, e l’unica innocenza è non pensare …”.
In Lisbona, la citta in cui ha vissuto il poeta, il mal di vivere è stato il tema anche del Papa nell’ultima giornata mondiale della gioventù.
L’inquietudine di cui parla il Papa, è quella che non si deve temere: «Essere insoddisfatti è essere uomini 7. Non dobbiamo aver paura di sentirci inquieti, di pensare che quanto facciamo non basti.

L’incompletezza caratterizza la nostra condizione di cercatori e pellegrini. Non allarmiamoci allora se ci troviamo interiormente assetati, inquieti, incompiuti, desiderosi di senso e di futuro, com saudades do futuro! Non siamo malati, siamo vivi!. Il rischio pericoloso invece è quello di diventare prigionieri di una inquietudine e di una nostalgia non sane ma tristi, paralizzanti. »

Il riconoscimento del proprio “cor inquietum” è quindi non un approdo stanco e rassegnato, ma un passaggio necessario per una ripartenza ricca di fiducia e speranza, perché come ha ricordato il Papa, «il seme si deve dischiudere per generare vita e l’inverno aprirsi alla meraviglia della primavera. Abbiate perciò il coraggio di sostituire le paure coi sogni: non siate amministratori di paure, ma imprenditori di sogni!».

“Non ci sarà dunque, per le cose che sono,
non la morte, bensì un’altra specie di fine,
o una grande ragione: qualcosa così, come un perdono?”

1 Fernando Pessoa, Poesie, versione italiana di Antonio Tabucchi
2 Arthur Rimbaud, Canzone della più alta torre, tratto dalla frase “Per delicatezza ho perduto la mia vita»
3 Eugenio Montale, Spesso il male di vivere ho incontrato.
4 In verità

5 Sartre
6 Alvaro de Campos, Poesie . Alvaro de Campo è eteronimo de Fernando Pessoa

7 Papa Francesco, Giornata Mondiale della Gioventù, Lisbona, Agosto 2023

 

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