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CHIUSURE INGIUSTE

So già che mi attirerò critiche, ma sono talmente arrabbiata e stanca di regole ingiuste!
Fra le tante, ancora una volta sono state prese di mira le sale da ballo, come se fossero l’unico luogo dove prolificano i contagi. Pronti in molti a rispondere che ballare non è un’attività essenziale, ma chi ha il diritto di distinguere il necessario dal superfluo, quando riguarda benessere fisico e psicologico per ballerini di ogni età, oltre che essere il primario lavoro per molti?
Il ballo mantiene alto il morale, agile il fisico, più attiva la mente e migliora il coordinamento armonico in generale, ma la mia disapprovazione va ben oltre, perché la considero una prevaricazione inaccettabile.


Da ottobre infatti si accedeva alle sale da ballo solo su prenotazione (perciò con rintracciabilità per ogni evenienza), con green pass e con capienza dei locali al 50%; obbligo di mascherina all’entrata e negli spostamenti all’interno, flaconi di igienizzanti sparsi ovunque…non mi pare che ci fossero particolari pericoli, se non pari a quelli potenzialmente presenti in tantissime altre categorie di locali aperti al pubblico.

Meglio allora che i ragazzi si ritrovino a festeggiare in case private o in giro in zone nascoste senza alcun controllo e in molti casi senza mascherina? Meglio assembramenti nei supermercati e centri commerciali, dove non ci sono più entrate contingentate come ad inizio pandemia? Oppure ancora sono stati più sicuri gli assembramenti di capodanno nelle piazze, pur essendo vietati, compresi stupri e violenze?? Il settore del ballo è stato il primo ad essere chiuso, l’ultimo a riaprire lo scorso anno e di nuovo il primo a richiudere proprio a Natale.

Ancora più grave e scorretto se valutiamo la situazione dalla parte di gestori, Dj, orchestre e tutto il commercio che vi gira intorno: quanti sono riusciti e riusciranno a sopravvivere a queste chiusure?? È davvero discriminatorio, da qualsiasi prospettiva lo si consideri…
Ornella Olfi

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