Rimani sempre aggiornato! - Scarica l'App di New Entry!

CERIMONIA COMMEMORATIVA DI VASIL LEVSKI
PRESSO LA SCUOLA BULGARA DI MILANO

Vorrei condividere con i vostri lettori la Cerimonia commemorativa nella scuola bulgara di Milano, in occasione dei 150 anni dalla morte di uno dei più famosi personaggi della storia bulgara- Vasil Levski. L’uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro il giogo dell’Impero Ottomano, per la libertà ed l’indipendenza. I suoi concetti sono stati descritti come una lotta per i diritti umani, ispirati al liberalismo progressista della Rivoluzione francese e della società occidentale del XIX secolo. E’ stato soprannominato Apostolo, forse per la purezza della sua anima e per la fedeltà alle idee a cui si è dedicato fino alla morte. I suoi pensieri stupiscono per la saggezza e la profondità e sono attuali anche oggi, nel presente così come erano nel passato.

Con la sincerità e l’empatia propri alla giovinezza, i ragazzi hanno tentato di spiegarli. Ecco una parte dei loro ragionamenti.

  • “Il tempo è dentro di noi e noi siamo dentro nel tempo. Esso capovolge noi e noi capovolgiamo esso.” – E’ limitato il tempo che disponiamo. Ma se è dedicato agli altri si trasforma in eternità. Il tempo cancella, annienta tutto sulla sua via cosi come l’onda del mare cancella una scritta sulla spiaggia, ma ci sono cose che lo superano. Loro rimangono per sempre.
  • “Ci servono azioni, non solo parole”.- Sono importanti le parole, importanti ma non sufficienti. Necessitano di prove. Le azioni danno loro un significato, senza esse le parole sono come nuvole dissipate dal vento, mutevoli, incostanti.
  • “ Se perdo, perdo solo io, se vinco, vince il popolo intero”- Per lui la sua morte è un fatto personale mentre la sua vittoria è un fatto che appartiene all’intero popolo. Ci vuole nobiltà d’animo e sovrumano coraggio per mettere gli altri prima di se stessi, noi, prima dell’io.
  • “Avremo una bandiera con la scritta: Sacra e pura repubblica.”
  • “ Noi non perseguiamo il popolo turco, ne la sua fede, ma soltanto il sultano e le sue leggi”- Levski mirava oltre l’atto di liberazione, aveva in mente una repubblica che garantisce diritti a tutti, a prescindere dalla loro appartenenza etnica e religiosa. La giustizia, la libertà e l’uguaglianza devono essere il fondamento del futuro governo. Se quest’uomo era nato in un’altra nazione, più grande e potente, se parlava un’altra lingua, più diffusa e conosciuta, sarebbe stato famoso e avrebbe avuto il suo meritato posto tra i più celebri pensatori e rivoluzionari europei del XIX secolo.

Darina Naumova

Condividi