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Cazzate

Non amo intitolare il mio editoriale con qualche parolaccia ma questa volta calza a pennello. Qualche giorno fa mi sono imbattuto in una persona, la quale senza rendersene conto, ha offeso tutti coloro che scrivono all’interno di questo giornale (e siete tantissimi) e naturalmente il sottoscritto. Forse qualche anno fa avrei soprasseduto ma cari amici lettori vi dico la verità: sono stanco!
Stanco di correre, stanco di conoscere persone senza un briciolo di cuore, stanco di ragionare con chi non ha almeno la volontà di ascoltare, stanco delle cattiverie, dell’odio e delle violenze che ogni giorno siamo costretti a subire.
Parlando del più del meno con questa persona, apparentemente matura, ne esce con questa affermazione: “Però lo leggono in molti questo giornale, per me sono cazzate però piace!”.
Ammesso e concesso che questo individuo l’abbia almeno letto una volta, (anche se poi ho verificato che legge barzellette e oroscopo) rimango stupito dalla semplicità con la quale certe persone, probabilmente senza rendersene conto, offendono il loro interlocutore che hanno di fronte. Ognuno è libero di esprimere un proprio giudizio, positivo o negativo che sia, ma secondo il mio modesto parete dovrebbe prima documentari e poi eventualmente, magari con un certo garbo, esprimere il proprio pensiero. Cazzate… mi diceva…
Forse parlare di amicizia, amore, rispetto non ha più importanza? Leggere una lettera d’amore, esprimere gratitudine per qualcuno, raccontare una propria esperienza e trasmetterla agli altri non va più di moda? Le cose non cambieranno mai se non prendiamo il vizio di denunciare il nostro disappunto verso coloro che insidiano la nostra personalità. Tutto va vagliato, compreso, valutato ma sempre nel limite del rispetto e della coerenza.
Due valori ormai annebbiati dalla coltre di invidia ed egoismo che si respira nell’aria.
Sperare in un gesto di auto-critica sarebbe auspicabile ma siamo troppo ciechi per capire dove comincia il bene e dove finisce il male.
Non vi nego che ci sono rimasto molto male, ho spiegato il motivo per cui non ero d’accordo sul giudizio espresso…Risultato? Un accenno di consenso per tagliare corto con l’argomento!
Tornare sui propri passi non è facile ma se lo facessimo ci sentiremmo migliori di quanto già crediamo di essere!
Gianluca Boffetti

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