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CALVISANO: IL GIARDINO DEI GIUSTI PER ONORARE PERSONE DEDITE AL BENE

Nato nel 2015 quest’anno un albero ed un cippo è stato dedicato a quattro Giusti dello Sport

Seppure in collegamento streaming, in molti hanno vissuto in diretta la Giornata dei Giusti a Calvisano sabato 6 marzo, quando un albero ed un nuovo cippo ha raccolto i nomi di quattro Giusti dello Sport:

Gino Bartali, mitico campione del ciclismo dal 1934 al 1954;

Emil Zatopek, maratoneta cecoslovacco dal 1947 al 1956 con vittorie olimpiche e mondiali;

Vera Cáslavská, ginnasta cecoslovacca con ori e titoli olimpici;

Yusra Mardini, giovane nuotatrice siriana, che ora vive come rifugiata in Germania.


“Questi atleti, in alcuni momenti bui della storia, si sono fatti portavoce dei più alti diritti umani, assumendosi una responsabilità verso donne e uomini perseguitati, utilizzando le loro eccellenze sportive per migliorare i mondo”.


Tutto era pronto lo scorso anno, ne avevamo parlato anche in questa rivista, poi la tragica e dolorosa situazione del Covid-19 fermò ogni iniziativa, chiudendoci nelle nostre case per lungo tempo. Quest’anno non sono state meno le restrizioni dovute al virus, però il Comitato per il Giardino dei Giusti di Calvisano, composto da varie Associazioni e Gruppi ha ritenuto di non dimenticare la ricorrenza. Coinvolgendo come negli anni precedenti, alunni di varie classi della scuola dell’Istituto Comprensivo di Calvisano, la Scuola Bottega, presente con plessi a Mezzane e Viadana, ed altre realtà educative come le parrocchie. Coinvolgendo altresì, famiglie e cittadini distribuendo un elegante opuscolo, riguardante la vita dei Giusti scelti e l’operosità del Comitato.

Alcuni componenti del Comitato

Seppure in YouTube nella mattinata del 6 marzo un video, con un messaggio anche di Gioia Bartali nipote del campione, ha percorso intenti e valori dell’iniziativa è seguita l’inaugurazione coordinata da Elena Mantelli, con il saluto del presidente Ruggero Bresciani, del sindaco di Calvisano Angelo Formentini, dell’Assessore alla cultura Caterina Lovo Gagliardi e della dirigente scolastica Valentina Marafioti, mentre il parroco don Tarcisio Capuzzi ha benedetto il nuovo cippo.

Il Giardino esiste a Calvisano dal 2015, uno dei primi della provincia di Brescia, in sintonia con quello nato nel lontano 1960 con il memoriale dell’Olocausto Yad Vashem in Israele a Gerusalemme.

Nasce dopo una lettera inviata all’Amministrazione Comunale, alla Scuola ed alle Associazioni, da parte di un gruppo di adolescenti, supportati dagli animatori dell’Associazione Ideando.

Nasce così un apposito Comitato formato da varie Associazioni e Gruppi locali. L’Amministrazione Comunale con una convenzione, concede un vasto spazio verde in via Brescia, zona scuole medie.

Qui dà il benvenuto un monumento realizzato da Michele Della Maestra, denominato “Il Varco”, quale messaggio di superare ogni barriera, ed operare per “la Memoria del Bene”.

Il cippo posto accanto recita:

”In questo Giardino dei Giusti del Mondo vengono dedicati ogni anno nuovi alberi per onorare gli uomini e le donne che hanno aiutato e vittime delle persecuzioni, difeso i diritti umani ovunque fossero calpestati e salvaguardando i diritti dell’Uomo contro ogni forma di annientamento della sua identità libera e consapevole”.

IL VARCO DEL GIARDINO DEI GIUSTI A CALVISANO

I primi due alberi e cippi hanno ricordato: Irene Sendler infermiera polacca che salvò molti bambini dal Ghetto di Varsavia e Armin Wegner ufficiale tedesco, testimone contro la strage degli armeni e contro le persecuzioni degli ebrei da parte della Germania.

Con una piacevole sorpresa, in occasione della Giornata della Memoria del 29 gennaio 2016, la scrittrice ebrea Susanne Raweh, porta a Calvisano la sua testimonianza e dedica un albero ed un cippo a Alfred Grube, graduato tedesco che la salvò dall’Olocausto in un campo di concentramento.

Il 6 marzo dello stesso anno per la Giornata dei Giusti, l’albero ed il cippo hanno scelto come Giusti: Don Arrigo Beccari e Giuseppe Moreali insieme agli abitanti di Nonantola, cittadina di Modena i quali durante la seconda guerra mondiale realizzarono una sorta di “rifugio” condiviso, nascondendo a salvando dalla deportazione nei lager nazisti 73 ragazzi ed accompagnatori.
Nel 2017 si sono onorati: Il Beato don Giuseppe Puglisi, Antonino Caponnetto, Peppino Impastato e la mamma Felicia Bartolotta.

Essi con ruoli e modalità differenti, non si sono piegati al potere mafioso, sfidandolo in nome della dignità umana, respingendo le lusinghe del quieto vivere e dell’indifferenza. Essi hanno saputo assumersi una responsabilità personale contro la mafie per affermare i valori della legalità, del rispetto, e del bene comune.

Nell’anno 2018 un albero ed un cippo viene dedicato a: Sergio Lana, Fabio Moreni e Guido Puletti. Persone impegnate a portare aiuti i Bosnia, partiti da Brescia il 29 maggio 1993 furono uccisi in un agguato.

Nel suo ricordo la dedica recita: “Giusti della solidarietà, che hanno sacrificato la loro vita, portando aiuto alle popolazioni della Bosnia Erzegovina, devastata dalla guerra, senza distinzioni di etnia e credo religioso”.

Nel 2019, Berta Càceres e Roberto Mancini furono scelti come: “Giusti per l’Ambiente. Si sono battuti in modo pacifico, l’una nell’America Centrale, l’altro in Italia, per uno sviluppo sostenibile, rispettoso della nostra Madre Terra, rivendicando per tutti il diritto a vivere in un mondo senza inquinamento”.

Ogni appuntamento annuale è stato preceduto con incontri e manifestazioni di approfondimento di temi riguardanti i Giusti scelti, alla presenza di importanti personaggi con incontri di testimonianza.

Così sono stati a Calvisano ad onorare il Giardino dei Giusti: Gabriele Nissim presidente di Gariwo, l’Associazione che coordina e diffonde i Giardini, il magistrato Gherardo Colombo, lo scrittore Anselmo Palini, Agostino Zanotti e Christian Penocchio, scampati all’eccidio del 29 maggio 1993 in Bosnia, Don Fabio Corazzina testimone di pace, gli scrittori Marina Forti e Riccardo Gazzaniga, gli atleti Alberto Cornelio, Stefano Migliorati, Giada Tracconaglia e Benedetta Zoni.


Marino Marini

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