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CAASPÌ – CHI CERCA IL PELO NELL’UOVO

“Vivi e lascia vivere”, dovrebbe essere il motto di tutti, finché ovviamente ci si rispetta a vicenda. Dovrebbe pure essere scontato che ognuno ha il proprio stile di vita e non deve necessariamente piacere agli altri.
L’importante è che faccia star bene se stessi e chi vive con noi.

Se ci comportassimo in questo modo saremmo più rilassati, ben disposti anche nei confronti di chi pensa e vive all’opposto. Anzi, capita che comportamenti e pensieri al primo impatto contrari ai nostri, impossibili da comprendere, se considerati con obiettività o da un’altra prospettiva, possano insegnarci qualcosa e alla lunga in parte farceli apprezzare.

Per questo, con un po’ di buon senso e umiltà, rispettarsi a vicenda è il miglior modo per andare d’accordo, con alcune persone di più, altre di meno, ma quel tanto che basta per non crearsi inutili e dannosi conflitti.

Succede troppo spesso, invece, che molti “caaspì”, sembra non abbiano altro da fare che osservare e criticare ogni minimo particolare di qualsiasi cosa che fanno e dicono gli altri, trovando difetti a cose e persone così irrilevanti, da non capire il senso di questa ossessione maniacale.

Penso proprio, tra l’altro, che non vivano bene neppure loro, e allora che senso ha? Essenziali sono l’accordo, l’armonia e un comune pensare con chi condivide la nostra quotidianità; per quanto riguarda tutti gli altri, parenti o amici che siano, nessuno ha il diritto di mettere il becco nel privato altrui; ancor più grave è giudicare ogni piccolezza a tutti i costi!

La famosa frase di Pirandello: ”Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere, indossa le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io…” calza a pennello. Eppure di caaspì ce ne sono sempre stati, ce ne sono e a quanto pare non si estingueranno mai. Una volta criticavano solo a voce, ora sempre più spesso lo scrivono sui social, dunque senza neppure metterci la faccia, il che risulta ancora più fastidioso e in molti casi offensivo.

Ornella Olfi

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