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BLANCA

Sei cosi bella oggi con i tuoi capelli mossi e gli occhi color felicità. L’alba ti sfiora una carezza, somigli ad un battito d’ali, vestita di grazia e dolcezza anche nei tuoi jeans larghi, anche in questo cammino da scoprire, t’inventi musica e sorridi, danzando nel passo svelto ogni tanto mi cerchi, mi guardi teneramente, sappiamo entrambe di avere un po’ paura di quell’abbraccio, distogli lo sguardo altrove, sinuosa cerbiatta pallida dagli occhi tinti nel viola. M’incanto a guardare i tuoi passi leggeri, tra un negozio e i distratti passeggeri del mondo, torna in me il gusto forte della memoria, nell’aroma caffè al sapore bollente di vita, sale l’odore di lunghi viaggi, i pesanti zaini nascondono avventure, quelle pazze corse sul filo del mondo oggi sono diventate tue, te le abbiamo trasmesse insieme al DNA, già nel primo anno di vita ti portammo a respirar le avventure d’oriente, e ridevi bimba mia, tra i templi dorati e le foreste incantate, quanti piccoli cristalli d’amore a ricordare.
Ora sei tu sola, a partire ad andare, non è la solita vacanza, ma un cercare la tua strada, guardi la striscia gialla dove ci daremo quell’ultimo bacio, guardi l’ignoto, la libertà, la tua maturità, ti guardo nell’attesa dell’ora tua, hai gli occhi di chi aspetta la vita dietro l’angolo, sorrido tra me, sapendo che sei una ragazza in gamba, sentendo che queste sono le piccole grandi felicità, vedere e sentire che una figlia è felice, che cerca il suo spazio-tempo, in questo grande blu di mistero.
Dai, ora facciamo finta di niente, un saluto come se stasera tornassi a casa, sì, facciamo così, un nodo in gola soffocato, lo copro con un colpo di tosse, l’occhio umido, un bacio, l’abbraccio frettoloso all’annuncio del volo, ehi ragazza, ti dico una cosa, sei bella, ti voglio bene, non perderti.
Piccola ombra tra la folla si allontana, cordone ombelicale che taglia il respiro, mi lanci in aria quell’ultimo bacio, lo prendo, il mio amico mi abbraccia, ha capito come mi sento, dai andiamo, non vedi che lei è già grande!
Ora guardo quel muso di cavallo bianco, la sua prima cartolina, il rumore della mia malinconia… è a te che penso e so che anche tu, dal tuo angolo di mondo lo farai…


Silvia

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