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BILANCIO

Detto e fatto, siamo arrivati a fine anno, miseria ladra, avendo superato i sessanta sto andando giù dal versante opposto del culmine della florida età, e qui la discesa è tosta, il tempo spinge molto di più sulla schiena, gambe e piedi, seppur piantati a terra, slittano verso il fondo valle velocemente e bum, fine del tragitto, inizio di un altro eterno percorso. Che pensieri positivi popolano la mia mente stamattina, ma smetto subito e ricomincio a guardare il bicchiere mezzo pieno (chissà di quale liquido?); è tempo di bilanci, com’è stato l’anno appena trascorso?

Per quanto mi riguarda direi che è stata un’ottima annata, è vero che mia mamma è salita in cielo, però lo ha fatto serenamente, nel suo letto, senza sofferenze, e cavolo… questo è importante; a dir la verità, io la sento vicinissima e quando involontariamente combino cretinate, me la immagino a ridere scuotendo la testa come era suo solito fare, un po’ rassegnata nel non essere riuscita a raddrizzare un tronco d’ulivo (d’altronde, chi ci riuscirebbe?).
Per il resto posso solo ringraziare Dio, ho una figlia bella e intelligente che assomiglia tutta al papà, a sua volta ha 2 figlie belle e intelligenti che assomigliano al nonno (so di essere modesto) se poi si ha l’immensa fortuna di godere ottima salute, dovrei vergognarmi nel desiderare di più!

I buoni propositi per l’anno che sta iniziando?
Più pazienza verso il prossimo, non voglio più mostrare il dito a chi guida come un gorilla e bersagliarlo di insulti d’ogni tipo, basta!
D’ora in avanti, solo bestemmie selezionate, e soprattutto molta più pazienza con le persone anziane; ad esempio stamattina ero in un supermarket cinese, una coppia matura (molto stagionata), si è lamentata con una commessa dagli occhi a mandorla accusandola di aver venduto pile scariche, in realtà la loro sveglia non funzionava perchè le avevano inserite al contrario.

Quando loro si sono scusati, lei, sempre col sorriso sulle labbra gli ha risposto di non preoccuparsi, sono cose che possono capitare; mia moglie m’ha detto: “Chissà come avresti risposto tu al posto della commessa ?” – con quella nota di leggero sarcasmo nei miei confronti, come a sottolineare che io la pazienza non so dove sta di casa. Non è così nel modo più assoluto, anzi, attualmente sto frequentando un corso su come utilizzare al meglio il computer ed il mio compagno di banco con cui ho legato in modo particolare è classe 1938 (87 anni), lo ammiro molto, nonostante non sia più un giovanotto, ha acquistato un computer nuovo e frequenta la mia stessa “scuola” per imparare ad utilizzarlo.

Questa è la giusta mentalità per affrontare la vita, non sentirsi mai arrivati, come se il domani non fosse domani, inoltre è un simpaticone, ha sempre delle battute di sottile ironia. Quando usciamo da scuola ed andiamo verso le nostre auto, ci raccontiamo il nostro vissuto, nell’ultima conversazione abbiamo toccato il tema degli smartphone, utilissimi marchingegni elettronici ma il loro abuso sta intossicando il cervello di noi tutti, in modo particolare dei ragazzi: trascorrono molto tempo sui social ed entrano in un mondo virtuale dove influencer truccate in un certo modo, vestite in un altro, profumate (o profumati, non voglio fare distinguo fra maschi e femmine) con talune esotiche essenze, fanno credere a chi li seguono che non sono trend se non si camuffano come loro; gli adolescenti che ancora devono formarsi un loro carattere, rimangono ammaliati da quanto vedono e per assomigliare alle loro “divinità” inducono i loro genitori a spendere un sacco di soldi per essere alla moda, altrimenti si è esclusi dal gruppo.

Il fatto di grande rilevanza è che questi giovanotti non conoscono affatto il valore dei soldi e quanta fatica serva per guadagnarli. Il mio saggio ed anziano amico mi ha raccontato un episodio che mi ha molto colpito e fatto riflettere, lo ripropongo a voi perchè penso sia degno di nota: una sua nipote quindicenne voleva assolutamente comprarsi un paio di scarpe del valore di 400 euro, tutte le sue amiche ce le avevano e lei non voleva essere esclusa dal gruppo. Suo padre semplice operaio, non poteva assolutamente sostenere una simile spesa (questa fanciulla ha altri 3 fratelli più piccoli), al rifiuto dei genitori aveva messo un tale muso al punto da non rivolgere loro la parola, e qui è intervenuto il mio maturo compagno di banco, ha preso in disparte la nipote e gli ha così detto: “Senti Lucia, cerca di comprendere, tuo padre non può rapinare banche per un tuo capriccio, però se vuoi veramente quelle scarpe, te le puoi guadagnare, io conosco una persona che è titolare di un piccolo allevamento di galline ovaiole, puoi andare ad aiutarlo a sistemare le uova nei cartoni finché non metterai da parte i 400 euro”.

La ragazza, con una poderosa stretta di mano, accettò. Iniziò già dal pomeriggio seguente ad incartonare uova ma quanta fatica… non immaginava che bisognasse sistemarne migliaia per raggiungere la cifra; finché dopo diversi pomeriggi di duro lavoro, il proprietario dell’allevamento gli consegnò i 400 euro tanto agognati. L’indomani stesso, Lucia andò a comprarsi le scarpe, ma quando tornò a casa, tutti si stupirono nel vedere che non erano quelle lussuose e di gran marca che tanto desiderava; aveva speso 60 euro e le altre 340 risparmiate le ha conservate in una scatola di metallo, sua personale piccola banca.

Quando Lucia ha raccontato gli ultimi fatti al nonno, ha aggiunto che è già d’accordo col proprietario dell’allevamento: durante le vacanze scolastiche andrà ad aiutarlo, perchè non vuole più pesare sulle spalle dei suoi genitori e che grazie al suo nonnino aveva compreso realmente i sacrifici ed il duro lavoro che suo padre ogni giorno deve sostenere. Ho riflettuto molto su quanto raccontato dal mio anziano amico, e sulle perle di saggezza che questi diversamente “giovani” sanno elargire; gioielli di vita che in nessuna oreficeria puoi trovare.
Giordano

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