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ANNA PARTE

Anna parte al mattino dal primo binario, al solito orario. Anna dice buongiorno al padrone per educazione e mentre lavora da buona impiegata non fiata. Anna rischia di brutto la noia che prende alla gola ma Anna non pensa, lavora… e infatti nulla c’è da pensare, mai niente di nuovo da fare, mai niente che vale. Anna torna la sera alla solita ora, lei fa tutto secondo il modello conforme, poi dorme… Ma non è sempre dolce dormire, è un modo di dire… c’è il problema di un sogno che non si decide a morire: la vita che cambia sapore perché così si muore. Anna non si accontenta del sabato sera, di un salto in balera, Anna cerca la prova del nove però non sa dove… o forse l’amore la via d’uscita, la vita, queste cose le ha lette nei libri di grande successo che sente ripetere spesso da quelli che ti leggono la mano, che solo l’amore è sicuro… chissà poi se è vero? Anna mette la sveglia e riparte da zero. Altalena di andata e ritorno da un secolo intero, dal primo binario e senza scordare l’orario come repliche di uno spettacolo da oratorio… Anna cambia le scarpe il vestito… fa gesti di rito. Anna… all’infinito… e l’amore è già una mania, un’altra bugia… e allora l’amore è la via d’uscita l’amore, la vita e Anna va su mentre il blu si avvicina, dove l’aria è più pura e la storia cammina… Mai, come di questi tempi, il testo di “Anna Parte” rappresenta la realtà. Su una melodia dal ritmo coinvolgente, Celentano ancora una volta esprime e interpreta con la sua voce l’alienazione e l’infelicità che soffocano la libertà e la fantasia di un’esistenza, come quella di Anna, presa a simbolo di tante altre. Un pezzo di denuncia alla società del lavoro. E ancora una volta quindi si assiste alla voglia di esprimere, da parte di molti cantanti italiani, tutto il loro malessere nei confronti della società di oggi e della crisi che sta attraversando il nostro Paese. Un’altro portavoce della crisi si fa sentire con la musica di protesta e con palese schieramento sociale in linea con i propri punti di vista. Anna rappresenta tutte quelle donne che ogni mattina svolgono, per quei pochi soldi, un lavoro che non le appaga per niente. Anna rappresenta la paura di un futuro incerto. Anna rappresenta noi giovani e il malessere che ci investe ogni giorno. Ma è l’amore che fa di Anna una persona forte nell’affrontare il malessere, la monotonia e l’incertezza della vita quotidiana… “E allora l’amore è la via d’uscita… Ora però c’è anche chi quel treno dal primo binario non lo prende proprio e la situazione è ancora più grave… Importante che la famiglia o comunque gli affetti non vengono mai meno perchè solo sentendoti amato si possono superare anche le difficoltà più insormontabili. Se così non fosse, le vittime della crisi continueranno ad aumentare a dismisura innescando un meccanismo senza via di ritorno. Gianluca Boffetti

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