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Anna Christie – Whisky & Ginger Ale

FILM
Anna Christie
Un film di Clarence Brown.
Con Greta Garbo, Charles
Bickford, George F. Marion Sr.
Genere: Drammatico b/n
Durata: 90 min.
USA, 1930.

“Garbo talks!” (“Garbo parla!”) fu lo squillante slogan a capo dell’imponente battage pubblicitario con cui la MGM promosse questa pellicola, remake sonoro dell’omonimo film muto del 1923, diretto da John Griffith Wray e basato sulla pièce teatrale del premio Pulitzer Eugene O’Neill. Le aspettative del pubblico nei confronti delle caratteristiche vocali della divina attrice svedese, già interprete di una decina di pellicole mute, non vennero deluse: smentendo le perplessità dei produttori, preoccupati per il disastroso passaggio al sonoro di altre dive del muto e per il pronunciato accento svedese, Anna Christie si rivelò una strepitosa affermazione professionale della Garbo che, entrando in scena e ordinando con voce roca e volitiva qualcosa da bere al barista, conquistò tutti, confermandosi una delle più grandi attrici di tutti i tempi. La mitica battuta in questione suonò così: “Give me a whisky, ginger ale on the side, and don’t be stingy, baby” (“Dammi un whisky, ginger ale a parte, e non essere tirchio, baby”). Da allora la sua voce calda, roca e sensuale divenne leggenda al pari dello sguardo etereo. Lontana anni luce dai ruoli eleganti fino ad allora interpretati, nel film la Garbo impersona una prostituta pentita che fa ritorno alla casa paterna, dove si innamora di un marinaio che la vorrebbe in sposa e a cui ha confidato il proprio passato burrascoso, ma il padre, all’oscuro di tutto, si oppone con forza alle nozze. Per questa interpretazione Greta Garbo ottenne la sua prima nomination all’Oscar (successivamente ne arrivarono altre due, tra cui quella per Ninotchka del 1939 per la regia del maestro Ernst Lubitsch, il solo cineasta a riuscire nell’impresa di farla ridere a pieni polmoni sullo schermo), riconoscimento che le venne assegnato solo ad honorem nel 1954, quando la diva non solo non ritirò il premio, ma neppure ringraziò pubblicamente l’Accademy. Circa la celebre parsimonia nel sorridere, la Garbo si giustificò: “Chiunque ha un sorriso continuo sul volto, nasconde in realtà una spaventosa durezza”. Diva inaccessibile e consacrata alla solitudine, attrice poco mondana (ai party hollywoodiani preferiva lunghi soggiorni in luoghi lontani, non firmava autografi o partecipava alle anteprime), ma più pagata e ammirata nella Mecca del Cinema, a soli 36 anni deciderà di ritirarsi dalle scene. “La mia fortuna era fondata sulla mia giovinezza, sull’apparire levigata. È stato davvero un bene che io mi sia fermata in tempo. Sono invecchiata in fretta. Succede in America” quasi si scuserà, rispondendo a un giornalista.
E ancora: “Non ho mai detto di voler restare da sola. Ho solo detto di voler essere lasciata in pace” fu una delle sue precisazioni più conosciute.
Non va certo sottovalutato il fatto che l’aurea di star inavvicinabile fu anche il frutto di rigide esigenze professionali che, fin dal suo arrivo negli Studios di Los Angeles, Greta Garbo e Mauritz Stiller (maestro di cinema svedese, nonché suo pigmalione) imposero alla MGM: set blindatissimi in modo da evitare distrazioni e pettegolezzi, registi ben nascosti alle spalle della macchina da presa e nessun estraneo che la fissasse durante le riprese. Sebbene corteggiata professionalmente nei decenni successivi all’uscita di scena da registi del calibro di Visconti, Cocteau e Cukor, la Garbo, l’unica, l’inimitabile, la “Divina”, porterà avanti la sua scelta fino alla morte, avvenuta nel 1990.
Whisky & Ginger Ale

INGREDIENTI
PER 1 COCKTAIL
Whisky: 6 cl (2 0z)
Ginger Ale: 9 cl (3 oz)
Gradi alcolici: 22
Calorie: 172
PREPARAZIONE
In un cilindro graduato misurare 6 cl (2 oz) di whisky e versarli in un tumbler alto pieno di ghiaccio. Ripetere l’operazione con 9 cl (3 oz) di Ginger Ale. Mescolare delicatamente con un cucchiaio a manico lungo. Decorare con mezza fetta di limone.
Ricette dei Cocktail
Gianfranco Di Niso
Schede del Cinema
Davide Manzoni
Le altre ricette potete trovarle all’interno del libro
 “Movies & Cocktail.

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