Angelina
era bella, solare
amava la vita
con leggerezza la viveva
incastrando fantasia e realtà.
Squillante la voce
fantasiosi gli abiti
solerti i gesti
coinvolgenti, audaci
zuppi di tenerezza.
Malattia assassina
in un battito d’occhio
le ha derubato
voce e pensiero
gesto e sogno.
Immobile giaceva
sopra un letto di morte
attendeva la vita
sopra un letto di morte
consumava gli’istanti.
In una notte qualsiasi
sorella morte
per pietà, tenerezza o compassione
seco l’ha condotta
per un mondo
dove liberamente avrebbe potuto
danzare e parlare
correre e sognare
intrecciare ricordi.
Chissà ora
in un tempo senza fine
quali sono i tuoi pensieri
con chi li condividi
quali allegrie cospargi di zucchero
quali dolori, mancanze, tristezze
nostalgie
serbi nel petto?
Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste