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Alessandra Quadri, quando il business è questione di… stile

Imprenditrice, fotomodella e ormai… ambassador. È un periodo intriso di novità e di soddisfazioni quello che sta vivendo Alessandra Quadri, un concentrato di eleganza e sensualità pronto a conquistare nuovi orizzonti. Il futuro pende tutto dalla sua parte ma lei, da donna ambiziosa, non vuole porsi limiti. Così, di recente, è diventata fra le brand ambassador di Omero Collant iniziando a “lavorare” ancora più seriamente con il suo account social. Da cosa nasce cosa e, come si sa, le sorprese e le novità sono sempre dietro l’angolo.

Com’è nata questa opportunità?

La mia collaborazione nasce dall’input di direzionare il mio profilo verso un qualcosa di più concreto, scegliendo la collaborazione con aziende serie, di qualità e che rispecchiano i miei gusti. Lo staff di Omero collant è adorabile sia per gentilezza che per professionalità e io trovo il loro brand uno dei migliore nel mondo dei collant. Da un semplice contatto ne è nata una vera collaborazione a cui do evidenza costruendo foto, video e reel in modo professionale. Lo trovo divertente, è un lavoro ma anche e soprattutto una passione! Essere Ambassador di un’azienda di questo livello sicuramente è una soddisfazione e apre sicuramente prestigiose strade nel mondo della moda via social.

Tu, la moda, i collant, gli accessori: che legame hai con questo mondo?

Da femmina con un pizzico di vanità, sin da piccola ero attratta da tutto ciò che era vestiti, scarpe, moda… tanto che passavo ore ed ore a provarmi vestiti, truccarmi e a sbirciare riviste dal tanto che ero affascinata dalla bellezza femminile. Più in generale, che io amo la bellezza in sé e tutto ciò che mi emoziona e soprattutto il buon gusto! Ad oggi posso dire che ho trovato il giusto equilibrio fra il mio modo di sentirmi e quello che voglio mostrare col mio sano esibizionismo: così, nella mia quotidianità non possono mancare accessori come il giusto bijoux, un intimo o una maglia con un tocco sensuale e femminile, scarpe sempre ricercate e femminili, collant. Insomma tutto ciò che rispecchia quello che io voglio mostrare di me: sensualità nell’essere donna senza mai cadere nel volgare.

Come si raggiunge l’obiettivo dell’eleganza senza scadere nella banalità?

Direi che la parola chiave e che collega il tutto è proprio il concetto di “donna”, perché è proprio quando sei donna che si raggiunge quella maturità tale da avere consapevolezza ferrea in ogni cosa. Una consapevolezza che ti permette di spingerti oltre mettendo limiti e avendo ben chiaro cosa vuoi e cosa no. Anche da qui avverto una sicurezza che mi permette di indossare certi capi e collaborare anche con brand di lingerie e costumi in maniera totalmente disinvolta. E credetemi… tutto questo si vede in un semplice scatto.

Scatti che tu condividi anche sui tuoi account social.

Io e i social abbiamo un rapporto equilibrato. So quando devo usarlo e quando sto andando oltre. L’uso che ne faccio a oggi è per lo più lavorativo.  A oggi condivido prevalentemente scatti che realizzo con fotografi, collaborazioni con brand o per pubblicizzare gli spettacoli che faccio con il cerchio aereo. Pubblico anche qualche viaggio e le cose più simpatiche che mi succedono, ma pochissimo della mia vita privata perché il mio profilo sta prendendo una direzione professionale. Alla fine i social sono una vetrina e come ogni vetrina si mette in mostra quello che si vuol vendere di sé…

 

Usciamo dall’ambito fotografico e parliamo… dei tuoi tre lavori!

Dove ciascuno ha la sua priorità. Il mio lavoro primario è la ristoratrice. Ho un ristorante che fa cucina sushi, hamburger e cucina italiana. Normalmente questo mondo occupa gran parte della mia giornata e assorbe tante energie. Non è sicuramente un settore semplice ed è una lotta quotidiana per rimanere in piedi. Ma è proprio questa lotta che mi stimola e mi da lo sprint per raggiungere i miei obbiettivi lavorativi. L’altro lavoro è quello della modella. Un lavoro che faccio dall’età di 16 anni e ripreso qualche anno… quando sono ripartita fortissima! Ho rapidamente capito come funziona il mondo della fotografia rispetto a anni fa e, dopo essermi adeguata, lavoro che è una meraviglia e mai avrei pensato di aver così tante richieste. Ovviamente accetto solo quelle che rispecchiano il mio stile e solo quelle a cui sono certa di poter dedicare la giusta attenzione. Meglio meno lavoro ma fatto bene. Io sono molto precisa nelle cose che faccio per cui… deve essere tutto perfetto! Ultimo lavoro è il cerchio aereo col quale mi esibisco e faccio spettacoli.

Come ti piace mostrare il tuo lato femminile?

Toglietemi tutto ma non la macchina fotografica. Partirei proprio con questa frase per descrivere il mio rapporto con l’immagine, la fotografia e la macchina fotografica. Amo scattare, amo tutto ciò che è fotografia: luci, trucco, pose! Sin da piccola volevo sempre esser al centro dell’attenzione e essere in ogni foto che la gente scattava. Una cosa che amo dello scattare è la sicurezza che scaturisce dentro di me. Mi sento al top quando riesco a interpretare quello che il fotografo mi chiede come se fosse normale per me. E il bello è proprio che davanti alla macchina fotografica posso essere ogni cosa… trasformarmi in un secondo in ciò che l’outfit richiede e in ciò che voglio trasmettere.

La femminilità è parte del tuo dna?

Mi piace essere femminile sempre, in ogni momento della giornata… sia che io indossi una tuta, un abito o un pigiama. Per me una donna deve essere femminile anche solo per come si sposta i capelli, per come parla e si pone; la femminilità trasuda da un semplice accavallamento di gambe ad un gesticolare nel parlare. Ovviamente la femminilità o ce l’hai o non ce l’hai. Purtroppo è così, fa parte del proprio essere! Io credo di essere sempre femminile… sono gli altri che me lo dicono, anche se io dentro mi sento un maschio mancato! Amo soprattutto esserlo perché mi fa star bene con me stessa, perché è il lato che sento più vivo in me, sia nell’ambito lavorativo che personale…

Che spazio c’è per la provocazione?

L’arte della provocazione è una caratteristica che non deve mancare mai. Ma, per gestire questo lato, ci vuole consapevolezza e soprattutto un ottimo rapporto con se stessi, col proprio corpo e la propria mente. Non basta mettere un vestito provocante, bisogna essere connessi con ciò che si indossa e trasmettere questo stato anche solo con un movimento delle mani, con uno sguardo, con un movimento quasi impercettibile delle labbra. Insomma… è un’arte! Non uso stratagemmi, ma semplicemente so quali sono i miei punti forti. Mi bastano quelli per provocare…

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