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ALDO IL GRANDE

Tutti a Verolanuova conoscevano Aldo Mor, non era solo un fabbro o un meccanico, ma un vero e proprio Archimede dei giorni nostri: sapeva aggiustare di tutto. Quando mia moglie mi presentò, con fierezza e orgoglio, lo zio Aldo, fra noi due, nacque una immediata e spontanea empatia, mi piacque da subito, il suo vocione profondo e la sua imponente stazza, mi fecero pensare ad un Babbo Natale senza barba. Per mia moglie è stato molto più di uno zio, lei lo considerava il suo secondo padre, ed anche lui molte volte mi aveva detto che la Giovanna era nel suo cuore, come fosse una figlia; è per questo che la sua scomparsa, avvenuta il 12 marzo scorso, ci ha profondamente sconvolto e addolorati. Per colpa delle nuove normative sanitarie, messe recentemente in pratica, non abbiamo potuto essere vicini, abbracciare, confortare la moglie (zia Rina), i figli (Federica e Roberto), a noi così cari; la mancanza del funerale (dalla camera mortuaria direttamente al cimitero), hanno ulteriormente ingigantito il nostro dolore. Lo zio Aldo era il fratello di Rosetta Mor, erano due geni, lei era considerata tra le più grandi poetesse contemporanee, vincitrice di centinaia e centinaia di premi letterari, lui aveva delle mani d’oro in grado di aggiustare qualsiasi cosa; dai motori di trattore, di auto, moto ad ogni tipo di elettrodomestico, lavatrici, lavastoviglie, macchine per il caffè espresso; mi ricordo quando una domenica aprì un vecchio orologio da taschino, ne estrasse la molla ed andò in officina a rifarne una identica, io non so come ci riuscì, (essendo microscopica), so soltanto che dopo l’orologio funzionava perfettamente. Quando qualche macchinario ci lascia in panne, penso sempre: ”magari avessi le mani dello zio Aldo”. Aveva un rapporto con la moglie (la zia Rina), veramente particolare, loro si adoravano, anche se si punzecchiavano sempre, sembravano Sandra Mondaini e Raimondo Vianello; riuscivano sempre ha creare una simpatica atmosfera famigliare; il pensiero mio e di mia moglie è rivolto soprattutto alla zia, non esser stati vicini a lei in un momento così terribile ci ha fatto veramente male, ci siamo sentiti impotenti, inutili. Spero passi velocemente questa emergenza virus, così da poter riabbracciare tutta la famiglia dello zio.
Aldo il Grande, ci mancheranno molto i tuoi consigli di uomo profondamente saggio, hai seminato il bene, adesso sta a noi raccoglierne i frutti, e li in Paradiso, non metterti ad aggiustare tutto, lascia che il cielo ogni tanto pianga in modo che bagnandoci, faccia germogliare il buono che c’è in noi.
Giordano

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