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A VERONICA

Che si possa morire
in tenera età
per un incontro cosmico
di idee e di pensieri
che confluendo, in un istante
inducendo alla follia
ad un momento di debolezza
di dolce tremore
imprimendo alle mani ed alle mente
l’ardire e la forza, di recidere le fila
trasvolando per cieli novi
è di certo opposizione al caotico vivere
come a voler dire che
ritornando all’eterno
tra le braccia del Padre
confidando nella sua bontà
chiedendo perdono
col volto irrorato di stille
mondata, aspersa con issopo
amando di amore puro
il mondo
nella ferma convinzione che oltre la morte
esiste la vita eterna.
Capire
comprendere le ragioni
impossibile
cercare di sviscerare azioni  e pensieri
dare un senso ai segnali d’allarme
induce alla pazzia.
Tenerezza per i genitori
i quali vagando nel caos
nella solitudine e nella confusione
coll’animo empio di dolore
nell’orbite cave assenza e vuoto
allungando la mano
osano chieder il perché
il senso, carezzando con lieve tremore
l’amato viso della figlioletta.
A loro tutta la comprensione e la vicinanza
alla piccola Veronica
un leggero tocco col dorso
ed un forte abbraccio
caldo ed avvolgente.
Milena, la mamma di Vittoria e Celeste

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