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A Giuseppe Paganessi

Carissima Fiorenza, ti chiedo mille scuse, se molto in ritardo ti porgo il mio sentito cordoglio per la dipartita del tuo papà. Un disguido postale, mi ha fatto giungere in ritardo il giornale. Io devo moltissimo al tuo papà. Quando incominciai a corrispondere con persone, che epistolarmente volevano combattere la solitudine, una signora di Almenno San Salvatore con la sua lettera, mi inviava un racconto del tuo papà, ritagliato dal “Giornale della Gente”. Gli scritti erano graditissimi, perché parlavano di vari argomenti e anche come abbiamo vissuto il nostro tempo. Io ho 87 anni, per cui abbiamo vissuto gli stessi disagi, con la differenza del paese di origine. Vivo ad Andria, provincia di Bari. Puglia con tanti ma tanti chilometri di distanza. Un bel giorno decisi di scrivere una lettera al carissimo figliolo (forse nipote) Gianluca, chiedendogli di entrare nella famiglia del giornale, conosciuto tramite l’amica con gli articoli di tuo padre e così ora forse capirai che sono “Nonna Grazia”, negli articoli che il Direttore pubblica. E’ splendida la sua frase preferita, la dovremmo ricordare spesso noi della 4^ età. Puoi esssere orgogliosa per il bel ricordo che ha lasciato a tutti. San Paolo diceva: Chi semina bene, raccoglie con amore!”. Un abbraccio, Nonna Grazia. 06.11.2011

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