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IL CIELO SI FA CUPO, LA NOSTRA VITA PURE

Quante volte anche noi, nella nostra esistenza, abbiamo sognato cieli aperti. Perché troppo chiuso e impenetrabile a volte ci appare il cielo della nostra vita: cielo chiuso e impenetrabile, quasi come una coperta, che sembra oscurare ogni orizzonte; cielo vuoto, che avvolge come prigione la nostra esistenza fragile e mortale. Questo cielo cupo spesso ci pesa: soprattutto quando vediamo attorno a noi tante ingiustizie, senza trovare un rimedio rapido ed efficace. E ci accorgiamo così che l’ingiustizia subìta ogni giorno non può essere facilmente imputata all’uno o all’altro, ma dipende da tantissimi fattori, difficili da valutare. Per esempio diciamo: non è giusto che il nostro lavoro si debba moltiplicare a motivo della colpevole pigrizia degli altri. Non è giusto: e tuttavia non sappiamo se davvero quella pigrizia sia davvero colpevole; o non sia soltanto stanchezza, o disattenzione, o forzata occupazione in altri compiti; come spesso succede a noi. Oppure diciamo: non è giusto che uno veda la propria vita come “ingombrata” dall’infelice carattere delle persone che ha accanto; se gli altri fossero diversi, tutto sarebbe più semplice. Più concretamente: non è giusto che un figlio veda la propria crescita ostacolata dai difetti dei genitori; come non è giusto che siano sempre i soliti quattro prepotenti ad imporre il loro punto di vista. Non è giusto: e tuttavia ci accorgiamo di essere anche noi, a volte, “ingombro” per gli altri; e facilmente ci scusiamo, perché, in fondo, non ci possiamo fare niente, siamo fatti così. In questa prospettiva il cielo della nostra vita appare proprio chiuso. In un mondo segnato da omicidi, violenze inaudite, mancanza di lavoro, crisi economica è difficile intravedere uno spiraglio di luce ma è nostro compito agire e cercare ogni giorno di fare del nostro meglio, se non per noi ma per i nostri figli, per rendere loro un cielo nel quale si può osservare uno splendido tramonto… sempre seguendo i sani principi che un essere umano dovrebbe avere sempre presente. Gianluca Boffetti

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