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5 FEBBRAIO

Ciao nonno. Oggi sono 9 anni.
Eh già, come passa il tempo.
Pensare che solo ieri mi facevi ridere con il gioco della zip e con il tuo sorriso sdentato.
Sei stato un rifugio nei giorni incasinati.
Sei stato la roccia su cui potevo contare.
Sei stato quella risata che scaldava il cuore.
Poi un giorno tutto è cambiato.
Il mondo ha smesso di girare nel suo solito modo quando mamma ha ricevuto quella chiamata agli allenamenti di Giorgio. Lei che doveva partire per venire da te e io che come al solito facevo la testa dura perché non volevo lasciarla da sola.
E mi ricordo quando mamma è tornata e ci ha dato la notizia che tu te n’eri andato.
Sai, un po’ ce l’ho con te per questo: te ne sei andato senza salutarmi. Hai lasciato quella bambina di 8 anni da sola con i suoi ricordi senza un tuo addio. E per questo mi arrabbiavo.
Poi ho capito che non era colpa tua.
Però avrei voluto tanto sapere che quella era la tua ultima carezza. Avrei voluto sapere che quella era la tua ultima risata, che quello era il tuo sorriso. Avrei voluto sapere che quello era il nostro ultimo abbraccio, perché lo avrei fatto durare in eterno. Appena ricevuta la notizia mi sono comportata da egoista e ho pensato a quanto stavo male, senza però contare il dolore di mamma e di nonna. Mi sono fatta forza e ho rinchiuso il mio dolore in un angolo, perché se crollavo io mamma cosa faceva? Forse è per questo che mi hai lasciato un dolore, ancora oggi, indescrivibile.
Quel vuoto lì c’è sempre, sai? Non se ne va mai. Come un promemoria. Il tuo sorriso me lo ricordo ancora; il tuo tocco leggero e la tua felicità.
Solo il ricordo della voce sta svanendo.
Però ti assicuro che i momenti felici trascorsi tra di noi sono ancora impressi nella mia mente e spero con tutta me stessa che se un giorno dovessi ammalarmi, quelli siano gli ultimi ad andarsene. Quella felpa azzurra nell’armadio era tua. Tiene caldo. È bella e soffice. E ricorda te.
Non riesco ad esprimere tutto quello che voglio dirti, perché vorrei solo averti qui con me; anche se forse, se ti avessi qui, non farei altro che darti quell’ultimo abbraccio che meritiamo.

Non sono mai stata una nipote perfetta, ma spero solo che tu sia fiero di me, anche se a volte vado nel baratro. Anche se certe volte mi arrabbio con te perché te me sei andato, sappi che ti darei il mio cuore pur di farti tornare.
Sei stato la mia casa, il mio sorriso e la mia felicità. Ora voglio immaginarti mentre giochi a carte e mi guardi dall’alto con quel tuo sorriso scaldacuori. Fammi una carezza ogni tanto e vienimi a trovare in sogno quando puoi. Siediti sul letto vicino a me, come quando ero piccola.
Stammi sempre vicino e, anche se non posso vederti, aiutami sempre. Ho bisogno di te.
Ho bisogno di quei gesti spontanei di prima.
Io continuerò ad aspettarti.
Aspetterò il momento di riabbracciarti, ma tu, ti prego, fino a quel momento, proteggimi e amami, anche se non sarò mai la nipote perfetta.
Sei il mio Angelo custode nonno. Lascia che io sia parte del tuo orgoglio. Lascia che, quando mi guarderai, dirai agli altri angeli: “Quella è mia nipote” Ti voglio nonno Angelo. P.S. Saluta nonna.
Eleonora Valeggi

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