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30 anni dalla morte della nonna Ermellina e dalla grande nevicata

Chi ha vissuto la grande nevicata del gennaio 1985 non l’ha di certo dimenticata! Soprattutto è rimasto impresso il silenzio surreale che regnava in paese: niente auto, scuole e molte aziende chiuse, passi ovattati, rotti dal rumore di trattori e camion spargisale.
Si sentiva in ogni via e in ogni cortile il vociare di chi (praticamente tutti) spalava neve davanti casa, peraltro senza mai venirne  a capo, perché scendeva molta più neve di quanto non si riuscisse a spalarne! Personalmente il ricordo più importante è stata la fatica che mia mamma, noi sorelle e le nostre famiglie abbiamo fatto in quei giorni per assistere la nonna. Il suo ricovero in ospedale, in condizioni talmente gravi da richiedere la nostra presenza notte e giorno, ci complicò ulteriormente le difficoltà del momento. Attrezzate di doposci e imbacuccate all’inverosimile, io e le mie sorelle alternavamo turni di aiutanti spalatrici di neve a casa, a turni dalla nonna.
Tra episodi divertenti di disavventure domestiche dei nostri bambini, che per fortuna vivevano il lato migliore della situazione, noi adulti sfiancati e preoccupati scrutavamo il cielo, ascoltavamo le previsioni meteo, impazienti che smettesse di nevicare e seguivamo con apprensione ora dopo ora l’evolversi delle condizioni della nonna. 
Riportammo a casa la nonna in coma, ma con nostra grande sorpresa ed emozione ancor oggi palpabile, aprì qualche istante gli occhi e, riconoscendo la casa, comprese che stava morendo, essendo da sempre stato suo desiderio morire proprio a casa. Gli ultimi tre giorni in cui sopravvisse e i successivi, fino al funerale, furono davvero difficoltosi per tutti noi! Eppure, in mezzo al dolore, rimangono ricordi piacevoli: il clima di complicità, la collaborazione e la disponibilità di tutti, le lunghe chiacchierate tra di noi ricordando gli anni con la nonna, vissuta da sempre nella nostra famiglia, che in quel periodo era piuttosto caotica, ma nella quale si consolidavano legami e affetti come non mai. Per questo ogni anniversario della morte della nonna, porta sì malinconia e nostalgia di lei, ma anche belle emozioni legate a quell’atmosfera affettuosa che restano un insegnamento prezioso: volersi bene e aiutarsi, tutti insieme. Si riceve senza dubbio più di quanto si dà e il buon esempio ai figli non ha bisogno di inutili parole.
Ornella Olfi

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