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Leggo che ad oggi a Montichiari vivono 3 centenari….complimenti a loro per questo importante traguardo!!

Inevitabile per me pensare che quest’anno anche mio papà avrebbe compiuto 100 anni. Purtroppo però ne ha vissuti solo poco più della metà, essendo mancato a 52 anni. Non riesco neppure ad immaginare come sarebbe diventato fisicamente da anziano.
A parte l’ultimo periodo in cui era malato, debilitato, sempre a letto, io lo ricordo un bell’uomo, un po’ robusto ma dal portamento elegante, con i capelli brizzolati pettinati indietro, lineamenti regolari, sguardo fiero e severo. Fisicamente assomiglio parecchio a lui e ne sono contenta. Soprattutto i padri di una volta cercavano il figlio maschio per continuare il casato. A casa mia eravamo invece tre femmine, che hanno però ereditato dal papà molte somiglianze e abbiamo tramandato qualche suo tratto anche ai nostri figli. Mio papà sicuramente ne sarebbe orgoglioso!

Capita spesso, purtroppo, che ci si rende conto maggiormente di quanto si amano le persone che ci vivono accanto, proprio quando non ci sono più, specialmente avanzando con l’età, quando si comprende che le priorità della vita sono proprio gli affetti.

D’altronde quando il papà ci ha lasciato io ero una ragazzina, nel fermento dell’adolescenza, nel classico periodo un po’ di ribellione, con tanti sogni e progetti nella mente; sapevo della sua malattia grave e inguaribile, perciò il grande dolore è stato mitigato dalla mia frenesia di guardare al futuro, associato all’immenso dispiacere di dover interrompere gli studi per aiutare la famiglia.
Solo col tempo ho elaborato veramente il lutto, ma la sua mancanza si è acuita nei momenti più belli della mia vita, quando avrei tanto voluto averlo accanto per condividerli con lui. Gli mando un augurio affettuoso, anche se è presente nei miei pensieri non certamente solo in occasione della sua festa.


Ornella Olfi

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