Arrivasti tra la nebbia d’autunno
e silenzi ovattati della brina sui rami
e fu subito amore.
Sbocciato come un fiore a primavera
raccolto tra le mani con amore
dal grembo a questo mondo
e nella luce t’affacciasti tra il cantar del gallo e il levar del sole Roseo
il viso che parea di cera e l’anima ancor pura ed innocente
vestiva con candore il tuo splendore.
Piccole mani pasciute rivolte verso il cielo
afferrando ventagli di speranza sventolavano agli occhi,
nelle sere e nenie sospirate dentro a chiari di luna
riempivano le ore di stagioni liete.
Carezze appoggiate alle gote e sorrisi distesi nel vento
rincorrendo farfalle sui fiori
con le corse sui prati tra viole di quei lustri gioiosi e festosi
ora e ancor son tornati a animar primavere
E rammento il color dei tuoi occhi rispecchiare l’azzurro del cielo..
e quei cerchi nell’acqua del fiume si concentrano dentro al mio petto
annaspando i ricordi che ho dentro.
C’è una voce che canta nel vento
par d’udirla e non pare un lamento
essa urla parole d’amore per lenire il dolore del cuore.
Ora vivo,
ricopro le carni d’un profumo della terra bagnata tra le zolle
è spuntato un bel fiore
che ripiego tra pagine e vita
tra il silenzio che scuote le ore
e che mai scorderò nel mio tempo..
ROSA LEONE -GOTTOLENGO