Rimani sempre aggiornato! - Scarica l'App di New Entry!

1000 Forms of Fear Sia

Tracking list 1. Chandelier 2. Big Girls Cry 3. Burn the Pages 4. Eye of the Needle 5. Hostage 6. Straight for the Knife 7. Fair Game 8. Elastic Heart 9. Free the Animal 10. Fire Meet Gasoline 11. Cellophane 12. Dressed In Black La carriera di Sia è una delle più paradossali della storia del pop recente: songwriter di successo per artisti del calibro di Rihanna e Katy Perry, quando si mette a lavorare per sé stessa non riesce a conseguire gli stessi meriti, tanto che le uniche due hit radiofoniche che portano il suo nome tra quelli degli esecutori sono i due duetti con David Guetta, Titanium e She Wolf. Con queste premesse la cantante australiana si accinge a pubblicare il suo sesto lavoro con la speranza di entrare nell’elitè del pop da cantante. Purtroppo questo 1000 Forms Of Fear risulta inadeguato a questo obiettivo. Il singolo di lancio Chandelier ci rappresenta perfettamente questo album: un lampadario che oscilla a destra e a sinistra, con da una parte il successo e dall’altra il flop totale. Di per sé Chandelier è più dalla prima, con acuti di pregevole fattura e base melodica valida a sostenere la voce della Furler, così come Big Girls Cry, altra ballata, più nostalgica e orecchiabile nonché molto più rispettosa nei confronti delle tradizioni del pop moderno, ma comunque un buon pezzo. Burn The Pages è un brano più elettronico dei due precedenti, ma spicca comunque per un ritornello catchy e delle melodie che ricordano vagamente quelle di Katy Perry. Eye of The Needle è una canzone piatta, la peggiore sentita finora (ma non di tutto il disco), risente di una calma esagerata e dissonante rispetto alla base. Proseguendo l’ascolto di 1000 Forms Of Fear sarà quasi impossibile non rimanere spiazzati arrivati ad Hostage: pezzo tendente all’alternative rock e che nonostante la voce dell’australiana, per niente a proprio agio su questo tipo di sound, riesce a essere un allegro e soddisfacente momento di spicco del lavoro. Entusiasmo spezzato già da Straight For The Knife; di per sé la traccia non sarebbe neanche male se a cantarla ci fosse una Lana Del Rey qualsiasi, tanto che il paragone con le sonorità del suo Born To Die è imbarazzante. Il problema è che la voce di Sia non è quella di Lana, e questo rende il pezzo decisamente scialbo, privo di alcun punto di interesse e noioso. Fair Game inizia con tutte le pretese di una canzone che aspetta un’esplosione dopo il chorus, ma niente. Quello che doveva diventare un brano carico sui livelli di Hostage si tramuta in una canzone noiosa che solo nel finale che succede a un break quasi psichedelico trova il supporto, totalmente fuori luogo e sonnifero, della batteria. Canzone perfettamente dimenticabile, ma non c’è fine al peggio, e neanche il tempo di riprendersi ed ecco che dalla nenia inarrestabile di Fair Game si passa alla noia di Elastic Heart, la cui introduzione promette male, con una stranezza che non incide come dovrebbe e un chorus che tra back vocals e voce robotica onnipresente trasuda caos da tutti i pori. Free The Animal e Fire Meet Gasoline riportano a livelli accettabili l’album con melodie azzeccate e ritornelli validi. Di Fire Meet Gasoline si può notare la somiglianza con Chandelier, come se la base di partenza per costruirla sia stato proprio il singolo dell’album. Cellophane è un’altra song noiosa che strizza l’occhio all’indie pop e ha un ritornello molto particolare. Peccato che ancora una volta non esplode e rimane sotto le aspettative. L’album si conclude con Dressed in Black, una bella traccia che però ha la pecca della durata troppo ampia (sei minuti e quaranta con metà canzone a ripetere il ritornello) e alla lunga stanca. Come tutti i lampadari quando finiscono di oscillare, al termine dell’ascolto 1000 Forms Of Fear si colloca non dalla parte del successo né da quella del fallimento, bensì esattamente in mezzo. È un album perfetto nel suo essere mediocre, un fallimento nell’ambire al successo. Inutile dire che Sia ci deve ritentare, ma ormai sembra destinata a fare la songwriter di successo e a tenersi gli scarti tutti per lei e farne album, con la speranza che un giorno a qualcuno baleni l’idea di passare un suo singolo in radio e lo faccia diventare una hit. L’australiana si dice contraria al successo, ma in fondo anche lei, come tutte le cantanti e non solo, sogna di vedere una sua canzone al numero uno delle classifiche. Non si sa se da quel caschetto senza volto possa uscire una futura stella di pop, sta di fatto che sei album e trentanove anni sono ormai cifre non da poco, e 1000 Forms Of Fear il passo avanti non lo garantisce né lo azzarda. Voto 6. Carlo Chiesa CONCERTI A BERGAMO Sabato 13 settembre JERSEY DEVIL BAND – Tributo a Bruce Springsteen @ Rock N’castel, Castel Rozzone (Bergamo) PLASTIC MADE SOFA @ Rock In Rili, Chiuduno (Bergamo) Domenica 14 Settembre CECILIA – Gerundium Fest, Bergamo DISCOVERLAND – Gerundium Fest, Bergamo GIANNISSIME – Ababordo Sulle Mura Bergamo Sabato 20 Settembre AGATHA – Birrificio Indipendente Elav, Comun Nuovo (Bg) BEPI – Cineteatro Pradalunga Bg Sabato 27 Settembre BEPI – Auditorium Albino Bg Domenica 28 Settembre ROXIN PALACE – Twentyseven, Mozzo Venerdì 03 Ottobre LUME – Cafè De La Paix Bergamo HIT PARADE 09 SETTEMBRE 2014 1 GHOST STORIES – COLDPLAY 2 L’AMORE COMPORTA – B. ANTONACCI 3 DOMANI È UN ALTRO FILM – DEAR JACK 4 TEMPO REALE – FRANCESCO RENGA 5 AMORE PURO – ALESSANDRA AMOROSO 6 SENZA PAURA – GIORGIA 7 GIOIA … NON E’ MAI ABBASTANZA! – MODÀ 8 MONDOVISIONE – LIGABUE 9 RACINE CARREE – STROMAE HIT PARADE 09 SETTEMBRE 1964 1 In ginocchio da te – Gianni Morandi 2 Il problema più importante – A. Celentano 3 Ti ringrazio perchè – Michele 4 Amore scusami – John Foster 5 Quelli che hanno un cuore – Petula Clark 6 Cin cin – Richard Anthony 7 E più ti amo – Alain Barriere 8 Non aspetto nessuno – Little Tony 9 Tremarella – Edoardo Vianello 10 Eravamo amici – Dino

Condividi